Home | Rubriche | Letteratura di genere | Storie di donne, letteratura di genere – Di Luciana Grillo

Storie di donne, letteratura di genere – Di Luciana Grillo

«La Musa ribelle. Il romanzo di Victoria Ocampo» – Di Maria Rosa Lojo

image

Titolo: La musa ribelle
Il romanzo di Victoria Ocampo
 
Autrice: Maria Rosa Lojo
Editore: Oedipus 2011
 
Collana: A sud del Rio Grande
Prezzo: € 12 

Inizia oggi una nuova rubrica, curata dalla dottoressa Luciana Grillo, intitolata «Storie di donne: letteratura di genere».
Ogni settimana l’amica Luciana scriverà la presentazione e la recensione di opere letterarie scritte esclusivamente da donne.
Ci è sembrato giusto dare spazio esclusivamente al genere femminile e Luciana Grillo è la donna più adatta a farlo.
Laureata in lettere e filosofia, ha insegnato in tante città d’Italia, per poi stabilirsi a Trento, dove ha insegnato al Liceo da Vinci.
Ora insegna all'Università della Terza Età di Trento e a quella dell'Età libera di Rovereto.
Tiene Laboratori di scrittura creativa per l'ISIT di Trento. Ha pubblicato tre «eserciziari» di Latino per Italibri e un saggio sulle scrittrici italiane del '900 per Curcu & Genovese.
Benvenuta all’Adigetto.it, Luciana!

 La musa ribelle. Il romanzo di Victoria Ocampo
La scrittrice Maria Rosa Lojo, non abbastanza nota in Italia, è un'argentina figlia di spagnoli esiliati in seguito alla guerra civile.
È docente universitaria, donna colta e versatile, pluripremiata autrice di saggi, poemi, racconti e romanzi.
Molte sue opere sono state tradotte in italiano, inglese, francese e persino in tailandese, oltre che nella lingua di origine della sua famiglia, il galiziano,forse perché Maria Rosa, come la sua Victoria, sembra dimidiata, alla ricerca di una patria, alla conquista di radici salde.
E la sua scrittura assume un valore terapeutico, come una dimostrazione di esistenza, di qua e di là dell'oceano.
 
La Musa ribelle non è un romanzo tout court, né un saggio: è una sorta di biografia romanzata in cui si intreccia la vita vera di Victoria Ocampo con personaggi ed eventi fittizi che servono a porre nella giusta dimensione la storia e l'evoluzione di una nazione - l'Argentina - e di una città - Buenos Aires - fondate e rifondate secondo un modello europeo e tuttavia sempre alla ricerca di una propria identità.
Ma chi è Victoria Ocampo? una Musa ribelle o una generosa Mecenate, una Gioconda della Pampa o la primitiva, irrazionale ispiratrice di letterati e filosofi?
 
Certamente Victoria ha interpretato ruoli diversi e vissuto situazioni straordinarie, dirigendo la mitica rivista Sur a partire dagli anni '30 del secolo scorso e per un quarantennio circa, entrando così in contatto con i più significativi autori argentini che nella sua rivista pubblicavano i loro interventi, da Borges a Caseres, da Sàbato a Cortàzar.
Ma era l'Europa il suo Paese di riferimento, erano le case, le abitudini, la cultura europea che la affascinavano, mentre sentiva nascere in lei l'esigenza insopprimibile di scoprire la vera Argentina, quella della pampa e dei gauchos.
 
Così, decidendo di far costruire una casa che non fosse la copia di una ricca villa francese o spagnola, ma una costruzione «che non negava la pampa, l'unica che mostrava, come un marchio di appartenenza e un'allegria della vista, la stessa retta semplicità di linee della pampa aperta» Victoria inizia il suo percorso, cercando nei sobborghi e nella realtà extraurbana, prima disdegnata e considerata «barbarie», le tessere per comporre un mosaico e creare una sua unitaria identità.
Victoria si muove con leggerezza, scrive ai suoi “vati” europei, invita ed ospita con generosità Tagore e Keyserling, incontra Borges e Ortega y Gasset, Leopoldo Marechal e Waldo Frank, Drieu La Rochelle, Paul Valery, Emil Ravel...
 
Come tanti americani colti del suo tempo Victoria fa un viaggio in Europa e, soltanto dopo il «ritorno alle origini», saprà riconoscersi come americana, saprà convivere con le sue due parti, quella della ricca borghese che ha studiato alla Sorbona e sente il francese come lingua propria e quella della donna bonoarense di dichiarata cultura «portena».
Maria Rosa Lojo, autrice sensibile e interessata, prendendo spunto da documenti e carteggi, diari e notizie autobiografiche, costruisce con puntiglio la storia di Victoria, storia di una donna forte e volitiva che, con modalità ed esiti diversi, insieme ad altre donne argentine, ha saputo lasciare un segno profondo del suo passaggio, evitando con abilità stereotipi ed emarginazione.
 
La Lojo presenta questa donna straordinariamente moderna servendosi proprio di quelle parole, scritte da Victoria a proposito di Ortega e del rapporto fra vecchio e nuovo mondo:
«Ortega ha immaginato queste terre come noi abbiamo immaginato l’Europa. Le ha abitate nei sogni. Le ha popolate. Le ha amate: per me non c’è altra forma di conoscenza.»
E per concludere, cosa può esserci di meglio di altre parole di Victoria Ocampo che parla di donna e letteratura?
 
 Da La mujer y su expresiòn, 1936 
È facile verificare che finora la donna ha parlato molto poco di se stessa, direttamente. Gli uomini hanno parlato enormemente di lei, indubbiamente per la necessità di compensazione ma, naturalmente e fatalmente, attraverso se stessi...
Possono essere elogiati per molte cose, ma mai per una profonda imparzialità su questo tema. Finora, dunque, sulla donna abbiamo ascoltato principalmente testimono, e testimoni che la legge non accetterebbe, poiché li definirebbe sospetti...
La donna stessa, a mala pena ha pronuinciato poche parole. Ed è alla donna che tocca non soltanto scoprire questo continente inesplorato che lei rappresenta, ma anche parlare dell’uomo, a sua volta, in qualità di testimone sospetto.
Se ci riesce, la letteratura mondiale si arricchirà a dismisura, e non ho dubbi che ci riuscirà. 

Victoria Ocampo

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande